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lunedì 18 maggio 2009

La cultura del sospetto
di chi finisce per stare zitto



L'Inter chiude i conti con largo anticipo, e lascia le avversarie a giocarsi i dettagli: in un campionato dove tutte le squadre che hanno inseguito sono al regolamento di conti interno, e non ce n'è una tranquilla o con l'allenatore confermato in carrozza, la terz'ultima giornata di campionato rivela anche una certa tensione, e qualche frase pesante.

Non me lo sarei mai aspettato dal compassato e serafico Campedelli e dal suo omologo di campo Di Carlo. Ma ieri entrambi hanno sbroccato non male, lamentandosi di rigori a favore non dati inspiegabilmente e di altri a sfavore concessi generosamente. Significativa una frase di Campedelli: "Fino a quando eravamo ultimi e stavamo andando in Serie B da soli, andava tutto bene. Ora hanno deciso che è il caso che ci diano una mano a retrocedere...".

Chiarissimo il presidente del Lecce Semeraro: "Qualcuno ha deciso di mandarci in B".

Anche più chiaro Nevio Orlandi, allenatore della Reggina... "mi sono piaciuti i risultati? Ovviamente no: ma d'altronde non possiamo certo scoprire l'acqua calda adesso".

Domanda dell'ignorante che è in me: ma se sanno qualcosa, perché non lo dicono...? Le ultime due giornate non annoieranno, se non altro nel reparto salvezza.

Ma il male del calcio non era finito con la condanna di Moggi???

(a cura di Stefano Benzi da it.eurosport.yahoo.com)

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