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lunedì 31 maggio 2010

Real, è il giorno di Mou
"Non dimenticherò mai l'Inter"



L'ex allenatore nerazzurro si presenta al Santiago Bernabeu. "Sono attratto dal Madrid, dalla sua storia e anche dalle sue frustrazioni degli ultimi anni. Alla mia ex squadra auguro di vincere tutto, meno la Champions"

MADRID, 31 maggio 2010 - A dieci giorni dalla storica finale tra Inter e Bayern Monaco, il Santiago Bernabeu ritrova José Mourinho, perché oggi è il suo giorno. Il suo primo giorno da tecnico del Real Madrid. Nessun eccesso di protagonismo e sobrietà nella gremitissima sala stampa del mitico stadio, per volere dello stesso tecnico, anche se Mou arriva al Bernabeu alla guida di una Ferrari di colore blu scuro, insieme al suo agente Jorge Mendes.
(da gazzetta.it)

Prandelli c.t. dopo il Mondiale
Accordo raggiunto con Abete


L'ex allenatore della Fiorentina sostituirà Lippi sulla panchina della Nazionale dopo il Sudafrica: contratto quadriennale. Restano da definire staff tecnico e dettagli. Lippi: "La Federazione ha trovato la persona giusta"

MILANO, 30 maggio 2010 - Cesare Prandelli sarà il c.t. dell'Italia per i prossimi quattro anni, a partire da dopo il Mondiale. L'ex allenatore della Fiorentina ha incontrato questa mattina il presidente della federcalcio, Giancarlo Abete, ed ha raggiunto l'accordo per allenare la Nazionale. Prandelli sarà presentato nella sua nuova veste dopo Sudafrica 2010.
(da gazzetta.it)

Lecce, Salento in festa
De Canio: "Vince il gruppo"



Pugliesi in A. Eppure l'estate scorsa il clima non era facile: il presidente Semeraro aveva parlato di "stagione di transizione". De Canio: "Abbiamo fatto un ritiro senza attaccanti, la condizione psicologica non era buona. C'è voluto tempo per ricostruire la mentalità. Ringrazio chi ha giocato poco ma ha fatto gruppo".

LECCE, 31 maggio 2010 - "I giocatori simbolo di questa promozione sono quelli che hanno giocato poco". Gigi De Canio, nel momento della gioia della città (percorsa dalla squadra su un pullmann scoperto) e di tutto il Salento per la promozione nella massima serie con il Lecce, non vuole dimenticare i calciatori che hanno giocato di meno, ma che hanno contribuito in maniera determinante alla costruzione del gruppo. "Sono loro perché hanno accettato il ruolo di comprimari e quando sono stati chiamati in causa hanno creato la giusta concorrenza con i titolari, mettendo loro pressione e costringendoli a dare il massimo. È stato questo il nostro segreto" ha detto il tecnico dei salentini. Anche perché l'inizio non è stato dei migliori e De Canio ricostruisce l'avvio del campionato, tra mille difficoltà dopo una retrocessione non digerita: "Dopo la retrocessione, con la società che aveva dovuto ridimensionare i suoi programmi e parlare di campionato di transizione mettendo in vendita tanti ottimi giocatori, non è stato per nulla facile. Abbiamo fatto un ritiro senza attaccanti, con la società e i tifosi delusi, la condizione psicologica non era buona. Non dimentico che Corvia e Marilungo sono arrivati il sabato mattina della seconda di campionato. C'è voluto del tempo per ricostruire la mentalità ed adesso eccoci qua".
(da gazzetta.it)

Basso rifiorisce in rosa
È suo il Giro d'Italia



Ivan Basso ha vinto il Giro d'Italia, Arroyo secondo e Nibali terzo davanti a Scarponi.

VERONA, 30 maggio 2010 – Lo svedese Gustav Larsson ha vinto l’ultima tappa del 93° Giro d’Italia, la cronometro di 15 km a Verona. Dietro di lui Marco Pinotti e Alexandre Vinokourov. Ivan Basso ha concluso al 15° posto a 42” da Larsson. Ma quello che conta, per Basso, era controllare la situazione senza correre rischi inutili. Il varesino si era già messo in testa la corona di vincitore del Giro d’Italia ieri, dopo l’ultimo tappone alpino. La crono di Verona è stata per lui una lunga passerella, un bagno di folla che lo riporta a quattro anni fa, quando conquistò per la prima volta la corsa rosa. Alle spalle di Basso, Arroyo mantiene il secondo posto e Nibali vince il duello a distanza con Scarponi confermando il terzo posto.
(da gazzetta.it)

domenica 30 maggio 2010

Tragedia Heysel, 25 anni dopo
Agnelli e Platini: "Mai più"



Alla commemorazione nella sede della Juventus volti noti e commozione. Il presidente bianconero: "Nel nuovo stadio uno spazio dedicato alla memoria delle vittime". L'ex numero 10: "Quella partita non è mai finita. Il mio compito oggi è garantire la sicurezza negli stadi"

TORINO, 29 maggio 2010 - La tragedia dell'Heysel, venticinque anni dopo. Si ricorda oggi, a Torino e non solo, quel tragico sabato del 1985 in cui la Juventus vinse la prima Coppa dei Campioni battendo il Liverpool, ma persero tragicamente la vita 39 persone. Un dolore incancellabile, un ricordo sempre vivo nel cuore dei bianconeri e non solo. Nel giorno della commemorazione, il neo presidente del club Andrea Agnelli, ha sottolineato la necessità di non dimenticare, ma pensare al futuro per far sì che nessuno viva più un dramma del genere e che le partite di calcio diventino un momento di festa e di gioia da vivere con le famiglie.
(da gazzetta.it)

sabato 29 maggio 2010

Euro 2016, Italia delusa
Se li aggiudica la Francia



A Ginevra l'Uefa doveva scegliere il Paese organizzatore tra la Francia favorita, l'Italia e la Turchia, superata per un solo voto (7-6). Poco dopo le 13 il verdetto che premia i transalpini, rappresentati da Sarkozy. Candidatura azzurra eliminata già dopo la prima votazione. Abete: "L'ammodernamento degli stadi va avanti lo stesso". Platini: "Visto? L'Uefa è domocratica"

GINEVRA (Svizzera), 28 maggio 2010 - L'organizzazione dell'Europeo 2016 è stata assegnata dall'Uefa alla Francia. Lo ha annunciato il presidente Michel Platini a Ginevra. Il Comitato Esecutivo dell'Uefa, del quale per l'occasione non hanno fatto parte, appunto, Platini (Francia), il primo vicepresidente Senes Erzik (Turchia) e il nostro presidente federale Giancarlo Abete, ha proceduto alla votazione ed ha scelto la Francia, che ha avuto la meglio sull'Italia e la Turchia.
(da gazzetta.it)

L'Inter libera Mourinho
Ma il Real paga tutto



Sostiene Moratti che Perez verserà l'intera clausola di 16 milioni: in due soluzioni. Il portoghese sarà presentato lunedì a Madrid. La nota dei nerazzurri: "C'è l'accordo, si conferma il fortissimo legame esistente fra i due prestigiosi club"

MADRID, 28 maggio 2010 - Raggiunto l'accordo tra Inter, Real Madrid e Mourinho. Il tecnico portoghese, dalle 17 circa di oggi, è libero di andare al Real Madrid. Florentino Perez, presidente del Real, venuto appositamente a Milano per chiudere la trattitiva, ha raggiunto l'aeroporto di Linate per tornare in Spagna. Missione compiuta. Mourinho, come conferma ufficialmente il Real Madrid, sarà presentato lunedì al Bernabeu.
(da gazzettz.it)

venerdì 28 maggio 2010

All'Aprica vince Scarponi
Basso nuova maglia rosa



Ivan Basso nuova maglia rosa al termine della 19/a tappa vinta da Michele Scarponi davanti al varesino e a Vincenzo Nibali. Evans a 3'04", L'ex rosa Arroyo a 3'07". Domani si va sul Gavia

APRICA (Sondrio), 28 maggio 2010 - Si corre oggi la 19/a e terz'ultima tappa del Giro d'Italia, Brescia -Aprica di km 195. Si risale la valle dell'Oglio e il lago di Iseo fino a Edolo, dove inizia un largo anello di strade alpine. Primo passaggio sul traguardo dell'Aprica (km 112,9) dopo il TV a Corteno Golgi. Discesa veloce e quindi salita di Trivigno (GPM, m. 1608, al km 130,2). Dopo Trivigno discesa molto tecnica, con numerosi tornanti e carreggiata stretta, per scendere di oltre mille metri. Raggiunto Mazzo di Valtellina, inizia la ripidissima salita al Passo del Mortirolo (km 12,8, pendenza media 10,3%). Discesa tecnica fino alla statale 42 dopo MOnno da dove si risale fino all'arrivo dell'Aprica. Entrambe le salite dell'Aprica passano per Santicolo con pendenze attorno al 15%, in alcuni tratti abbastanza lunghi.
(da gazzetta.it)

Video inno ufficiale "Sudafrica 2010"
WAKA WAKA - Shakira


Di Carlo e la Samp da Champions
"Cassano sarà fondamentale"



Presentato l'allenatore che sostituirà Delneri per inseguire l'Europa: "Punterò sul 4-4-2 e il talento di Antonio sarà ancora più decisivo". Garrone, che verrà affiancato dal figlio e dal nipote, annuncia novità in società: "Punto molto su Gasparin, Tosi e sul nuovo tecnico"

GENOVA, 27 maggio 2010 - Due anni di contratto per Domenico Di Carlo, presentato stamane a Genova dal presidente sampdoriano Garrone e dal d.g. Gasparin. Il numero uno blucerchiato ha elogiato pubblicamente la figura del nuovo tecnico: “L’ho incontrato varie volte, e mi è piaciuta la sua franchezza nel comunicare, la lealtà, oltre che ovviamente le competenze specifiche di alto livello come allenatore”.
(da gazzetta.it)

giovedì 27 maggio 2010

Buffon e il rilancio Juve
"I nuovi sputino sangue"



Il portiere bianconero dal ritiro della Nazionale a Sestriere: "L'affetto dei tifosi mi ha convinto a rimanere. Ora dobbiamo ritrovare giocatori con la mentalità vincente e tornare grandi. Io in calo? Sono sempre il portiere più forte, certo se arrivo decimo nessuno se ne accorge". Sul Mondiale: "Dura ripetersi, ma ho fiducia"

SESTRIERE (Torino), 27 maggio 2010 - I tempi in cui parlava di un possibile trasferimento in Premier sembrano già lontanissimi. Gigi Buffon alla vigilia del Mondiale è più che mai parte della nuova Juventus: "Ho dato molto alla Juventus, ma è vero che ho ricevuto tutto quello che un calciatore desidera, sia sul campo che fuori. I tifosi mi amano e questo per me vuol dire molto. Come sapete anche voi ho una situazione molto ben delineata con la Juve: da parte mia, e penso anche da parte loro, c'è voglia di continuare il rapporto".
(da gazzetta.it)

Adriano-Roma, c'è l'accordo
L'agente: "Che coppia con Totti"



Il procuratore dell'attaccante del Flamengo: "Abbiamo cenato con il d.s. giallorosso Pradè. Il progetto della società giallorossa ci è piaciuto. Presto saremo in Italia". Per l'ingaggio si parla di 3,5 milioni di euro per tre anni

RIO DE JANEIRO (Brasile), 27 maggio 2010 – Sembra che il matrimonio tra Adriano e la Roma sia già cosa fatta, o almeno questa è la convinzione dominante in Brasile. “Adriano ha definito il suo addio al Flamengo e il suo approdo alla Roma”, sostiene da questa mattina Globoesporte. La conferma è arrivata dal procuratore del giocatore Gilmar Rinaldi: "Abbiamo cenato con il d.s. giallorosso Pradè - ha detto a calciomercato.com - che ci ha illustrato il progetto della Roma, un progetto che ci è piaciuto. Ora dobbiamo sistemare delle cosucce e parlare con la presidentessa, molto probabilmente oggi Adriano rilascerà delle dichiarazioni alla stampa e tra qualche giorno verrà in Italia. Con il Flamengo abbiamo parlato e sistemato la situazione. Diciamo che le possibilitá che torni in Italia sono molto alte e non è certamente una scelta per soldi, su questo non c'è dubbio. Grande coppia con Totti? Senza dubbio, speriamo".
(da gazzetta.it)

mercoledì 26 maggio 2010

Mou e Moratti: l'addio

In lacrime fuori dal Bernabeu



Scherzo telefonico di
Cadena Ser a Moratti


Un finto Florentino Perez parla di mercato con il Presidente dell'Inter

Mou su Essien e A. Cole
Il Chelsea vuole Aguero



Secondo la stampa inglese i Blues stanno valutando l'offerta del Real per i due giocatori (60 milioni) per poter poi strappare all'Atletico il talento argentino. Lo United punta Van der Vaart, il Liverpool blinda Torres e Fabregas è sempre più vicino al Barcellona

LONDRA, 26 maggio 2010 - Ufficialmente, José Mourinho non è ancora l’allenatore del Real Madrid, eppure in Inghilterra pare non essersene accorto nessuno, visto che i giornali fanno il mercato del portoghese come se questi fosse già alla Casa Blanca. E così si scopre (tramite Daily Express) che la prima richiesta del tecnico sarebbe l’accoppiata Blues da 50 milioni di sterline (quasi 60 milioni di euro) Michael Essien ed Ashley Cole. Soldi che, tutto sommato, potrebbero anche far comodo al Chelsea nell’ottica Sergio Aguero, visto che l’Atletico Madrid ha fatto sapere agli emissari di Roman Abramovich che se vogliono il genietto argentino dovranno pagare per intero la clausola rescissoria del suo contratto, ovvero 52 milioni di sterline (oltre 60 milioni di euro).
(da gazzetta.it)

martedì 25 maggio 2010

Nuove maglie Juve,
con le onde e il tricolore



Ecco l’anticipazione delle nuove divise del club bianconero per la prossima stagione

TORINO, 20 maggio - Ecco l’anticipazione delle nuove maglie Juve. La Nike propone la novità delle “onde”. Che dovrebbero simboleggiare le Alpi, in modo stilizzato. Strisce seghettate, quindi. A dare movimento alla maglia. E nella seconda divisa, bianca, ecco al centro il tricolore italico. L’impatto è notevole. Anche se i maligni storcono il naso perché la Nike ha messo le strisce zigzagate anche sulle maglie dell’Inter.
(da gazzetta.it)

Mou-Moratti, l'ultima cena
resta il problema della penale



Concluso poco dopo le 23 a Milano l'incontro fra tecnico e presidente. Il procuratore del portoghese al Bernabeu si è visto con Florentino Peres. L'allenatore ha solo commentato: "Mi è piacuto mangiare con il mio presidente". Moratti aveva parlato prima: "Bisogna rispettare la volontà di chi si sente a fine corso". Da definire il pagamento della penale, fissata in 16 milioni di euro

MILANO, 24 maggio 2010 - E' partita "l'operazione uscita" di José Mourinho. Un giorno di decompressione dopo la vittoria in Champions e poi via con le trattative per il passaggio al Real Madrid. Oggi è stata giornata di incontri, su due tavoli, uno a Milano e uno a Madrid. Da definire l'uscita del tecnico nerazzurro dal club e soprattutto il pagamento della penale di Mourinho, che per liberarsi in anticipo aveva stabilito con Moratti una cifra di 16 milioni. E poco dopo le 23 ha lasciato la residenza del presidente: "L'unica cosa che posso dire è che mi è piaciuto tanto mangiare con il mio presidente", sono le uniche parole pronunciate dall'allenatore. Poi Mourinho, accompagnato da un autista e una guardia del corpo, è salito a bordo di una Mercedes nera. L'addio è sicuro, ma ancora sono da chiarire i contorni di una vicenda che s'intreccia con il Real Madrid è può anche prevedere lo scambio di altri giocatori.
(da gazzetta.it)

Cannavaro parla da capitano
"Ma sono senza contratto"



La Juve, Materazzi, Prandelli e le polemiche sulla Nazionale: dal ritiro degli azzurri a Sestriere, il difensore bianconero non abbassa la guardia. Intanto Delneri pensa alla squadra del futuro: "Deve avere la forza, la convinzione e la mentalità per lottare su tutti gli obiettivi. E’ un dovere che ha nei confronti di tutti, dei tifosi e della proprietà"

MILANO, 24 maggio 2010 - "Sono un capitano senza contratto, l'opzione per il rinnovo con la Juventus è scaduta". Fabio Cannavaro, al secondo giorno di raduno a Sestriere in vista dei Mondiali sudafricani, parla di Juventus. "Indicazioni? Ancora niente perché in questo momento la società sta cambiando. Parlare di contratto sarebbe poco intelligente. Andare al Mondiale senza contratto non sarà un problema. Alla mia età riesco a gestire queste cose. Ripeto, la Juve ha in questo momento cose più importanti a cui pensare".
(da gazzetta.it)

I GLADIATORI-LIONS 14-18


Indisponibili: Donato, MimmoZ.

Gara iniziata alle 18:50 e terminata alle 20:20.
I Gladiatori si portano per 3 volte avanti con Antonio, FrancescoB e MimmoS, ma Nicola e Giuseppe accorciano: 3-2. I Gladiatori riescono a portarsi avanti addirittura sul 5-3 con la doppietta di MimmoS, ma i Lions reagiscono e ribaltano il risultato con le reti di Giuseppe (4) e Vito (2): 5-11. Mimmo e Antonio accorciano ancora, ma Nicola e Giuseppe (2) allungano sul 7-14. Arriva ancora una volta la rimonta de I Gladiatori con Mimmo (2), FrancescoD e Antonio: 11-14. Per i Lions va ancora a segno Giuseppe con una doppietta e Vito, ma Antonio, FrancescoB e Mimmo accorciano sul 14-17. La rete finale di Vito segna il definitivo 14-18.
Migliori dei Lions: GiuseppeP e VitoM.
Migliori de I Gladiatori: AntonioS e FrancescoS.


TOTALE GARE: 96
VITTORIE DE I GLADIATORI: 38 (123 punti)
PAREGGI: 13
VITTORIE DEI RESET/LIONS: 47 (150 punti)
GOL DE I GLADIATORI: 1475
GOL DEI RESET/LIONS: 1641

lunedì 24 maggio 2010

Italia, partenza con fischi
Lippi: "C'è chi tiferà contro"



Deluse le famiglie in attesa a Venaria per il mancato abbraccio con gli azzurri. Ma il c.t. rilancia: "La nostra forza sarà compattezza e unità d'intenti". L'elogio all'Inter e a Milito. Andrea Agnelli con Buffon: si parla del futuro della Juventus?

VENARIA (Torino), 23 maggio 2010 - Pronti via e per la Nazionale ancora campione del mondo comincia con fischi e contestazione nello splendido scenario della reggia di Venaria. Qui alla domenica mattina si erano riunite famiglie con tanti bambini, per far festa agli azzurri, che qui cominciano la loro spedizione mondiale. Ma poco dopo mezzogiorno, quando la presentazione stampa di Marcello Lippi si era conclusa e la gente aspettava il momento per autografi e foto, gli azzurri sono invece saliti rapidamente sul pullman e, a parte pochissime eccezioni, nessuno ha accolto l'invito di avvicinarsi a tante famiglie. Solo un saluto dalla balconata, dove si affacciavano i Savoia. La cosa ha innervosito parecchie persone che alla partenza del bus, direzione Sestriere, dove oggi pomeriggio si svolge il primo allenamento, ha cominciato a urlare "vergogna" fischiando contro gli azzurri poco disponibili.
(da gazzetta.it)

Inter nella storia!
La Champions è tua



La doppietta di un immenso Milito trascina i nerazzurri alla vittoria della coppa più ambita dopo 45 anni di astinenza. La squadra di Mourinho conquista così campionato, coppa nazionale e Champions: un'impresa mai riuscita a un'italiana. In nottata la squadra è rientrata a Milano portando in trionfo la Coppa: dalla Malpensa a San Siro

MADRID, 22 maggio 2010 - Campioni d’Europa. Campioni d’Europa. Campioni d’Europa. Il cielo è nerazzurro sopra Madrid. Interisti, abbracciatevi forte e voletevi tanto bene. Il sogno è diventato realtà, l’attesa durata 45 anni è finita. Il capitano Zanetti, dopo 15 anni, tante sofferenze, 700 partite, può alzare in alto la coppa. La foto di Massimo Moratti con la Champions si affiancherà a quella del padre Angelo. Il 5 maggio non esiste più. Da oggi esiste solo il 22. Maggio 2010, l’Inter torna sul tetto d’Europa, e con lei l’Italia, tre anni dopo la vittoria del Milan nel 2007. Salvo anche il ranking Uefa, ma chissenefrega del ranking Uefa, in sere così.
(da gazzetta.it)

sabato 22 maggio 2010

L'Udinese ha scelto Guidolin
Samp, spunta Mihajlovic



Continuano i movimenti sulle panchine: Pozzo ha annunciato il successore di Marino, che ha dato il cambio proprio al tecnico veneto sulla panchina del Parma. Il serbo in lizza con Di Carlo e Giampaolo per il dopo Delneri. Il Siena divorzia da Malesani

MILANO, 21 maggio 2010 - Sarà Francesco Guidolin il successore di Pierpaolo Marino per la panchina dell'Udinese. Lo ha annunciato il patron dei friulani Pozzo alla tv Free. Si perfeziona così lo scambio di allenatori tra Udinese e Parma, con Guidolin a Udine e Marino a Parma. Oggi è arrivata un'altra notizia che era nell'aria: Alberto Malesani non è più l'allenatore del Siena. "Abbiamo scelto di non rinnovare l'intesa - è il commento del presidente Massimo Mezzaroma - ma voglio ugualmente rivolgere un grande ringraziamento a Malesani per la straordinaria dedizione al lavoro anche fuori dal campo. Entro 48 ore scioglierò la riserva sul nome del nuovo allenatore". Il valzer dei tecnici non è destinato a fermarsi.
(da gazzetta.it)

giovedì 20 maggio 2010

Lazio-Inter, minacce tifosi
Aperta un'inchiesta




La procura di Tivoli indaga sulle presunte minacce dei tifosi laziali ai giocatori biancocelesti e procede anche per le ipotesi di violenza privata. Già sentito come testimone il calciatore Roberto Baronio

ROMA, 19 maggio - La procura di Tivoli ha aperto un'inchiesta sulle presunte minacce dei tifosi laziali ai giocatori biancocelesti prima della partita con l'Inter. Il Procuratore della Repubblica, Luigi De Ficchy, procede anche per le ipotesi di violenza privata. Già sentito come testimone il calciatore Roberto Baronio.

MINACCE - Il fascicolo processuale, al momento contro ignoti, è stato aperto d'ufficio sulla base di notizie di stampa pubblicate all'indomani di Lazio-Inter, con particolare riferimento alle presunte minacce rivolte ai calciatori e al presidente Lotito. Fatti, questi, che sarebbero avvenuti a Formello, sede del quartier generale della Lazio e località per la quale è competente a livello giudiziario la procura di Tivoli. Non è escluso che vengano presto sentiti come testimoni altri calciatori e dirigenti biancocelesti.
dal Corriere dello Sport

Prandelli per il dopo-Lippi
C'è l'accordo con Abete



L'attuale tecnico della Fiorentina ha parlato per la seconda volta con il presidente federale, col quale, stando a quanto è trapelato, avrebbe raggiunto l'intesa. Entro l'8 giugno l'annuncio

MILANO, 20 maggio 2010 - Sarà con ogni probabilità Cesare Prandelli il nuovo c.t. della Nazionale italiana. Ieri sera ha avuto luogo un contatto (il secondo, telefonico) tra il presidente federale Giancarlo Abete e il tecnico della Fiorentina, al termine del quale, stando a quanto è trapelato, sarebbe stato raggiunto l'accordo. Entro l'8 giugno la nomina sarà ufficializzata dalla Federazione.
Gasport

Svolta Juve, Andrea Agnelli è il nuovo presidente.
Marotta e Del Neri hanno firmato. Blanc resta



Le prime parole da numero uno bianconero: «Il mio incarico testimonia la coesione della famiglia e l’impegno per questa società». L'ex direttore generale della Samp ha siglato il contratto che lo lega al club per i prossimi tre anni insieme con il suo collaboratore Paratici che dovrebbe assumere la carica di coordinatore degli osservatori. Il tecnico fino al 30 giugno 2012. Domani la presentazione ufficiale a Vinovo

TORINO, 19 maggio - È il giorno della grande svolta bianconera. Il consiglio di amministrazione della Juventus ha nominato Andrea Agnelli presidente, menrtre Giuseppe Marotta ha firmato il contratto triennale con la Juventus. Lo stesso ha fatto il suo collaboratore Fabio Paratici, che dovrebbe assumere la carica di coordinatore degli osservatori. A breve è attesa la firma del nuovo allenatore Luigi Del Neri.
(da tuttosport.com)

mercoledì 19 maggio 2010

Lippi, due tagli azzurri
Tra i 28 non c'è Grosso



Il c.t. ha annunciato i convocati per il ritiro di Sestriere. Escluso l'eroe di Berlino 4 anni fa, fuori anche Candreva. Da svelare le riserve, lista ufficiale il primo giugno. Il tecnico: "Mi è costato dirlo a Grosso, ma non faccio l'Italia con i debiti di riconoscenza. Totti? Ha difficoltà a giocare una gara ogni 3 giorni. Mourinho trattato male dall'Italia? Chiedete a Napolitano"

ROMA, 18 maggio 2010 - Sono rimasti in 28. Sono gli azzurri in lizza per un posto sull'aereo dell'8 giugno con destinazione Sudafrica, riservato ai 23 "eletti" che Marcello Lippi porterà con sè per difendere il Mondiale vinto 4 anni fa. Questi 28 - i suddetti 23 + le riserve - sono convocati per il ritiro in altura a Sestriere, dal 23 maggio al 4 giugno. In realtà i "tagliati" dovevano essere tre, e invece, soprattutto in attacco, Lippi si lascia evidentemente aperte tutte le opzioni. "Mi sono preso altri 10 giorni per riflettere" ha spiegato il c.t..

i tagli — Questo pomeriggio il c.t. ha effettuato due tagli. Clamorosa la bocciatura di Fabio Grosso, l'eroe di Berlino, non tanto per motivazioni tecniche - è reduce da un campionato sottotono con la Juventus - quanto perché fino a ieri sembrava avere un posto assicurato nel gruppo azzurro. E invece Lippi, dopo averlo inserito nella lista dei 30, sette giorni fa, lo ha escluso adesso. "Mi è costato telefonargli, come mi è costato dover rinunciare a 14 dei 23 con i quali abbiamo passato momenti importanti in Germania. Ieri l'ho chiamato, non sapete quanto mi sia dispiaciuto fare questa telefonata, ma ho ritenuto fare così, e lo faccio, per onestà intellettuale. Ho detto loro di non pensare mai che avrei fatto le convocazioni per debito di riconoscenza". Al posto di Grosso promosso Cassani, terzino destro del Palermo. L'unico mancino di fascia è Criscito, ma c'è sempre l'eclettico Zambrotta. Più indolore la bocciatura di Candreva, tra i centrocampisti: tornerà in azzurro nel nuovo corso dopo il Mondiale. Al tecnico viareggino, che l'ha provato appena si è messo in luce, è piaciuto, ma in quel reparto aveva davanti alternative di maggiore esperienza ed affidabilità. Davanti restano in tre per un posto libero fra i 23: Giuseppe Rossi, reduce da un'annata poco brillante, sulla quale hanno influito anche problemi familiari, ma in crescita, poi Quagliarella, seconda punta pure lui, di fantasia, quella che nel reparto avanzato ha solo Di Natale. Ed è in corsa anche Borriello, centravanti classico, in scia a Gilardino e Pazzini, oltre che a Iaquinta il più duttile delle punte.

le riserve — Prospettive: in porta Sirigu resterà verosimilmente a casa. Lippi gli preferirà l'esperienza di De Sanctis. Difesa: a rischio Bocchetti, il c.t. porterà probabilmente tre centrali: Chiellini, Cannavaro e Bonucci, perché all'occorrenza può contare anche su Palombo, che può fare qualche passo indietro, e Criscito, un passato recente al centro della retroguardia. Centrocampo: Cossu rischia più di tutti, perchè come esterno alto Lippi ha Camoranesi, un fedelissimo, pur non al meglio della condizione, e Pepe, autore di un signor finale di campionato. Montolivo dovrebbe rimanere nei 23. In avanti corsa a tre, dunque: Rossi-Quagliarella-Borriello. Non è solo una scelta tecnica, ma anche tattica: tra una prima punta classica ed un attaccante di movimento. La lista ufficiale dei 23 convocati per il Mondiale sarà consegnata alla Fifa l'1 giugno.

la lista dei 28 — Portieri: Buffon, De Sanctis, Marchetti, Sirigu. Difensori: Bocchetti, Bonucci, Cannavaro, Cassani, Chiellini, Criscito, Maggio, Zambrotta. Centrocampisti: Camoranesi, Cossu, De Rossi, Gattuso, Marchisio, Montolivo, Palombo, Pepe, Pirlo. Attaccanti: Borriello, Di Natale, Gilardino, Iaquinta, Pazzini, Quagliarella, Rossi.
(da gazzetta.it)

Farrar freccia di Bitonto
Vinokourov resta in rosa



Dopo lo sprint di Utrecht, lo statunitense della Garmin centra il bis nella decima tappa, vincendo la Avellino-Bitonto di 230 km davanti a Sabatini e il compagno di squadra Dean. Invariata la classifica generale

BITONTO (Bari), 18 maggio 2010 – Dopo lo sprint di Utrecht, lo statunitense Tyler Farrar centra il bis al Giro d’Italia vincendo la Avellino-Bitonto di 230 km, tappa per velocisti che non sposta gli equilibri della classifica generale. Ben trainato dal compagno di squadra Julian Dean, il 25enne della Garmin si impone con facilità precedendo Sabatini e lo stesso Dean. Paura nel finale per l’incidente occorso a uno spettatore, caduto nel fossato del castello di Bitonto nei pressi dell’arrivo poco prima della volata. La sede stradale, occupata dall’ambulanza e dai mezzi di soccorso, è stata liberata a pochi minuti dell’arrivo dei corridori.



FUGA A TRE — La tappa è animata nella prima parte dalla fuga di tre corridori: Charles Wegelius (Omega Pharma-Lotto), Hubert Dupont (Ag2r La Mondiale) e Dario Cataldo (Quickstep). I primi due scattano all’8° km, l’abruzzese li raggiunge al 15°. I tre, fra i quali il migliore nella generale è Cataldo (30° a 16’22” dalla maglia rosa) arrivano ad avere un vantaggio massimo di 7’50” dopo 36 km di gara. Nella seconda metà di tappa, le squadre dei velocisti si piazzano davanti a tirare l’andatura e al km 214, a -16 da Bitonto, il terzetto in fuga viene risucchiato. Gli ultimi duemilla metri sono un lungo susseguirsi di curve e controcurve: Dean traina Farrar fino ai 250 metri dal traguardo, poi l’americano esce con grande sicurezza e vince facilmente, precedendo Fabio Sabatini e lo stesso Dean. Alle loro spalle McEwen (4°), Greipel (7°) e Hondo (8°). Invariata la classifica generale, con Vinokourov che precede Evans di 1’12” e Nibali di 1’33”.

OMAGGIO A L’AQUILA — Domani il Giro ripartirà da Lucera, nell’entroterra pugliese, e arriverà a L’Aquila dopo 262 km. E’ la tappa più lunga, con tre Gran Premi della Montagna: la salita del Macerone fino a Rionero Sannitico (prima categoria, con una pendenza massima dell’11%), poi Roccaraso e Capo di Valle di seconda categoria, infine l’arrivo a L’Aquila attraverso le zone colpite dal terremoto dell’aprile 2009.
(Omar Carelli da gazzetta.it)


martedì 18 maggio 2010

Delneri verso la Juventus
La Samp gli fa gli auguri



Il tecnico della Samp ha comunicato a Garrone l'intenzione di passare in bianconero. Garrone: "Delneri va via, penso vada a Torino". Poi il comunicato del club blucerchiato: "La società ringrazia il tecnico e gli augura le migliori fortune". Marotta: "La mia assunzione alla Juve non è ancora ufficiale, la annuncerà la società"

MILANO, 17 maggio 2010 - Luigi Del Neri non è più allenatore della Sampdoria. In un colloquio telefonico l'allenatore che ha portato la Samp in Champions League ha comunicato al presidente Riccardo Garrone la volontà di accettare l'offerta della Juventus per la prossima stagione. È il secondo ex blucerchiato a scegliere la Juve, dopo Marotta.
(da gazzetta.it)

I GLADIATORI-LIONS 8-14


Indisponibili: Donato, MimmoZ, FrancescoB, VitoM, Joseph, GennaroC.

Gara iniziata alle 18:45 e terminata alle 20:15.
Nei primi 20' permane lo 0-0, poi arriva la rete di Giuseppe su assist di FrancescoS: 0-1. Ma I Gladiatori si portano in vantaggio con FrancescoD e MimmoS: 2-1. I Lions pareggiano con FrancescoS (2-2), ma MimmoS riporta ancora la sua squadra in vantaggio sul 3-2.
Ma I Lions reagiscono e segnano a raffica con Massimo, Nicola. Giuseppe (2) e FrancescoS (2): 3-8.
Segna ancora Mimmo, ma i due attaccanti dei Lions riportano il vantaggio sul 4-11.
Mimmo segna un'altra doppietta, ma FrancescoS e Giuseppe firmano le reti del parziale 6-13. Nel finale arrivano le reti di Michelangelo e Mimmo, ma il gol finale di Giuseppe segna l'8-14 definitivo.
Migliori dei Lions: FrancescoS e AntonioB.
Migliori de I Gladiatori: FrancescoD e MimmoS.

TOTALE GARE: 95
VITTORIE DE I GLADIATORI: 38 (123 punti)
PAREGGI: 13
VITTORIE DEI RESET/LIONS: 46 (147 punti)
GOL DE I GLADIATORI: 1461
GOL DEI RESET/LIONS: 1623



lunedì 17 maggio 2010

RISULTATI FANTACALCIO 38^ E ULTIMA GIORNATA

FINALE:
RoccoD (1)-AntonioS (6)
74,5+3 vs 71

VINCITORE PLAY-OFF:
RoccoD
(30 €)

Classifica Campionato finale:
1° RoccoD 50 (130 €)
2° MassimoS 49 (60 €)
3° GiovanniL 48 (30 €)
4° FrancescoS 47
5° TonyG 46
6° AntonioS 42
7° FrancescoD 40
8° MimmoS 35

Classifica Generale:
1° MassimoS 2589,5 (130 €)
2° RoccoD 2579 (60 €)
3° GiovanniL 2553,5 (30 €)
4° AntonioS 2541,5
5° FrancescoS 2537
6° FrancescoD 2531,5
7° TonyG 2496
8° MimmoS 2419


RECORD PUNTI: 90,5 (37^ giornata)
AntonioS
(10 €)


RIEPILOGO PREMI
1° RoccoD (220 €)
2° Massimo (190 €)
3° GiovanniL (60 €)
4° AntonioS (10€)
5° FrancescoS
6° FrancescoD
7° TonyG
8° MimmoS

VOTI UFFICIALI 38^ GIORNATA: SIENA-INTER 0-1

Inter, scudetto numero 18
Milito-gol per il tricolore



A Siena decide la 22ª rete stagionale dell'argentino, dopo una traversa di Balotelli nel primo tempo. Per i nerazzurri è il 18° titolo, quinto consecutivo

SIENA, 16 maggio 2010 - Sedici e diciassette: ecco il diciotto. Non è una successione numerica scontata: ore 16.17, Zanetti penetra verso l’area e tocca per Milito. Il Principe taglia fuori il difensore con un semplice movimento del corpo, e infila di diagonale di destro. E’ il gol che vale lo scudetto numero 18 per l’Inter: la Roma resterà campione solo per 36 minuti, la 22ª rete in campionato dell’argentino la rispedisce a -2. Poi un po’ di sofferenza, prima dell’urlo "i campioni d’Italia siamo noi". Mourinho corre dentro gli spogliatoi, i giocatori saltano in campo, mentre si monta il palco per la premiazione. Il braccio di ferro è finito, ma potrebbe non essere finita: il sogno di "triplete" continua, il secondo "titulo" è in bacheca.
(da gazzetta.it)

SIENA
CURCI 8-1 BRANDAO 6-0,5 CRIBARI 5,5-0,5 DEL GROSSO 5-0,5 TERZI 5,5 CODREA 6-0,5 EKDAL 5 JAJALO 5 ROSI 6 VERGASSOLA 6,5 CALAIO' 5 GHEZZAL 5 MACCARONE 7 REGINALDO s.v.

INTER
JULIO CESAR 5,5 CHIVU s.v. MAICON 5,5 MATERAZZI 6 SAMUEL 6,5 CAMBIASSO 7 STANKOVIC 6,5 THIAGO MOTTA 6,5 ZANETTI J. 7,5+1 SNEIJDER 6 BALOTELLI 7,5 MILITO 8+3 PANDEV 6

VOTI UFFICIALI 38^ GIORNATA: CHIEVO-ROMA 0-2

Roma, la vittoria più triste
Batte il Chievo ma è seconda



I giallorossi per 36' in vetta, chiudono la pratica nel primo tempo con i gol di Vucinic e De Rossi (anche un palo di Totti), ma il risultato è inutile visto il successo dell'Inter a Siena. Si chiude fra gli applausi una stagione comunque positiva per Totti e compagni

VERONA, 16 maggio 2010 – Finisce come era cominciata questa pazzesca ultima giornata di campionato: con gli applausi e i cori dei diciottomila romanisti arrivati a Verona. La Roma batte 2-0 il Chievo grazie ai gol nel finale del primo tempo di Vucinic e De Rossi. Ma all’Inter basta la rete di Milito per portare a casa lo scudetto. La squadra di Ranieri chiude con 80 punti una stagione strepitosa, che ha regalato speranze ed emozioni forti fino all’ultimo. Per questo i tifosi non hanno mai smesso di cantare, hanno intonato “Che sarà sarà”, hanno mostrato striscioni eloquenti: da “grazie campioni” a “chi tifa Roma non perde mai”. Finisce con la squadra che va a raccogliere gli applausi dei suoi sostenitori, come è giusto che sia. Anche se lo scudetto alla fine non è arrivato.
(da gazzetta.it)

CHIEVO
SQUIZZI 6-2 SARDO 5,5 SCARDINA 5,5 YEPES 6 JOKIC 6 ARIATTI 6,5 BENTIVOGLIO 6,5 LUCIANO 5 IORI 6-0,5 BOGDANI 5,5 GRANOCHE 5 PELLISSIER 5 DE PAULA 6 MORO F. s.v.

ROMA
JULIO SERGIO 6 BURDISSO 6 CASSETTI 6 JUAN 6,5 MEXES s.v. MOTTA 6 TONETTO 6 BRIGHI s.v. DE ROSSI 7+3 PERROTTA 6,5 PIZARRO 6 TADDEI 6,5 TOTTI 6,5 VUCINIC 6,5+3

VOTI UFFICIALI 38^ GIORNATA: BARI-FIORENTINA 2-0

Bari in festa al San Nicola
Fiorentina alla 17ª sconfitta



I pugliesi di Ventura chiudono una stagione da ricordare battendo i viola grazie a Stellini e Rivas e arrivano a quota 50 punti conquistando il 10° posto. La squadra di Prandelli senza un vero centravanti non morde i pugliesi

BARI, 16 maggio 2010 - Due gol per far festa. Il Bari chiude battendo 2-0 la Fiorentina la sua seconda miglior stagione di sempre in serie A. Anche l'ultima partita conferma quanto di buono fatto vedere dagli uomini di Ventura in quest'annata, che li ha portati a toccare quota 50 punti in classifica e ad arpionare il 10° posto. I viola finiscono addirittura dietro, battuti dai gol di Stellini e Rivas (al quinto di recupero), incapaci di far male al Bari senza un vero centravanti vista l'assenza di Gilardino. Chiudono con 17 sconfitte e una serie negativa arrivata a sette partite di fila, incapaci di riprendersi dopo l'eliminazione dalla Champions League.
(da gazzetta.it)

BARI
GILLET 6,5 BONUCCI 6,5-0,5 MASIELLO A. 6,5 PARISI 6-0,5 STELLINI 7+3 ALMIRON 7 ALVAREZ 6,5 GAZZI 6,5 MASIELLO S. 6,5 RIVAS 6+3 KAMATA 6+1 DONATI 6 BARRETO 6 CASTILLO 6+1

FIORENTINA
AVRAMOV 6-2 DE SILVESTRI 5,5 FELIPE 5-0,5 GAMBERINI 5-1 NATALI 5,5-0,5 DONADEL 5-0,5 GOBBI 5,5 JOVETIC 5,5 MARCHIONNI 6 MONTOLIVO 5,5-0,5 BOLATTI 5,5 LJAJIC 5 PRANDELLI 5 CARRARO 6

VOTI UFFICIALI 38^ GIORNATA: SAMPDORIA-NAPOLI 1-0

Pazzo-gol, Samp Champions
"Marotta via, Delneri ci dirà"



I blucerchiati vincono 1-0, grazie alla 19ª rete in campionato della punta, e conquistano l'accesso ai preliminari di Coppa, tenendo dietro il Palermo. Grandi parate di Storari. Il presidente Garrone commenta così il futuro di a.d. e tecnico. Delneri: "Accordo con la Juve già trovato? Le notizie bisogna verificarle, poi ora voglio solo festeggiare"

GENOVA, 16 maggio 2010 - La favola Sampdoria si chiude con il lieto fine. I blucerchiati battono 1-0 il Napoli, grazie al 19° gol di Pazzini in campionato, e conquistano con il quarto posto il prossimo preliminare di Champions League. È la prima qualificazione in Champions della storia, di un club che comunque ha giocato la finale di Coppa Campioni del 1992. Allora incantavano Vialli e Mancini, oggi Marassi si esalta, ebbro di gioia, per le giocate di Cassano e Pazzini. Rispettivamente scelti e schierati da Marotta e Delneri, che sembrano arrivati al capolinea a Genova, ma questa è un'altra storia, che avrà molto probabilmente le tinte bianconere della Juventus. Ma la storia d'attualità è quella di un pomeriggio di sole al Ferraris dove la Samp fa una fatica enorme a piegare un Napoli che se la gioca per 90', onorando lo sport e facendo venire il crepacuore ai tifosi blucerchiati. Ma il traguardo è ancora più bello se raggiunto dopo tante sofferenze, grazie alle parate di un super Storari, che nega la gioia del gol a un Quagliarella scatenato per convincere Lippi a portarlo in Sudafrica. Ma la Sampdoria vince, e non ha bisogno nemmeno di aggrapparsi al risultato positivo dell'Atalanta contro il Palermo antagonista in chiave Europa, che sfuma nel recupero, quando i rosanero passano su rigore. È fatta, è Champions, e alzi la mano chi l'avrebbe immaginato a inizio stagione.
(da gazzetta.it)

SAMPDORIA
STORARI 7 GASTALDELLO 6 LUCCHINI 6 ZAURI 6 ZIEGLER 6 CACCIATORE s.v. GUBERTI 6 MANNINI 6-0,5 PALOMBO 6 SEMIOLI 6 TISSONE 6,5 CASSANO 6,5 PAZZINI 6,5+3 POZZI s.v.

NAPOLI
DE SANCTIS 5,5-1 CANNAVARO P. 6 GRAVA 5,5-0,5 SANTACROCE 5,5 ZUNIGA 7-0,5 BOGLIACINO 5,5 CIGARINI 6 MAGGIO 5,5 PAZIENZA 6-0,5 DOSSENA 6-0,5 DENIS 5,5 QUAGLIARELLA 6,5 HOFFER 5 MAZZARRI 6

domenica 16 maggio 2010

VOTI UFFICIALI ANTICIPO 38^ GIORNATA: MILAN-JUVENTUS 3-0

San Siro omaggia Leonardo
E il Milan travolge la Juve



Nella serata degli addii al tecnico rossonero e a Zaccheroni, i bianconeri perdono 3-0. Gol di Antonini e doppietta di Ronaldinho come nella gara di andata. Maxistriscione dei tifosi contro Berlusconi e la sua politica societaria

MILANO, 15 maggio 2010 - Addio Leo, addio Zac. Sfida di abbracci e rimpianti. Ma anche di attacchi al potere. Critica pura, come il gigantesco striscione con la sentenza dei tifosi: "Presidente bocciato, assente ingiustificato". Silvio Berlusconi, ovviamente. Ma Milan-Juve è anche calcio e finisce 3-0 come nella gara di andata. Vittoria ineccepibile, ancora una volta all'insegna di Ronaldinho che realizza una nuova doppietta ai bianconeri, dopo il gol dell'1-0 di Antonini. Per la Juve è la sconfitta numero 15: non accadeva dalla stagione 1961/62.
(da gazzetta.it)

MILAN
ABBIATI s.v. DIDA 6 ANTONINI 7+3 FAVALLI 6,5 NESTA 6 THIAGO SILVA 6 ZAMBROTTA 6,5 GATTUSO 6,5-0,5 PIRLO 7,5 SEEDORF 7,5+1 BORRIELLO 6 INZAGHI F. 6 PATO 6,5+1 RONALDINHO 8+5,5

JUVENTUS
BUFFON 6-2 MANNINGER 6-1 CANNAVARO F. 5-0,5 CHIELLINI 5,5 ZEBINA 5,5 CACERES 6 GROSSO 5-0,5 CAMORANESI 5,5 CANDREVA 6 MARCHISIO 6 POULSEN 4,5 SALIHAMIDZIC 5 DEL PIERO 5,5 IAQUINTA 5

VOTI UFFICIALI ANTICIPO 38^ GIORNATA: LAZIO-UDINESE 3-1

Lazio, tre gol per chiudere
Di Natale non basta all'Udinese



Nell'ultima giornata di campionato i biancocelesti battono 3-1 i bianconeri, penalizzati dall'espulsione di Isla al 37'. Padroni di casa in vantaggio con Hitzlsperger, il capocannoniere pareggia arrivando a quota 29, poi colpiscono Floccari e Brocchi

ROMA, 15 maggio 2010 - Una vittoria per mandare in archivio una stagione da dimenticare, mitigata solo dalla vittoria della Supercoppa Italiana in agosto, ricordo ormai sbiadito. La Lazio mette la parola fine al suo 2009-10 vincendo 3-1 con l'Udinese, nella sfida tra due squadre che sognavano in grande e che si sono ritrovate a lottare per non retrocedere. Agli ospiti non basta il solito Di Natale, che mette lo zampino anche nella sua ultima gara dell'anno arrivando a quota 29 gol, record assoluto per l'attaccante che ora sogna di incantare il Sud Africa. Ma i bianconeri alzano bandiera bianca al 37', quando sull'1-1 Isla si fa cacciare per proteste.
(da gazzetta.it)

LAZIO
BERNI 6-1 BIAVA 6 DIAKITE' 5 SCALONI 5,5 SIVIGLIA 5,5 DIAS 6,5 BARONIO s.v. BROCCHI 7+3 LEDESMA C. 6+1 HITZLSPERGER 6,5+3 DEL NERO 6 FLOCCARI 7+4 ROCCHI 7+1 ZARATE 6

UDINESE
ROMO 6,5-3 CUADRADO 6 DOMIZZI 5 FERRONETTI 6 PASQUALE 6 ZAPATA 5,5 ASAMOAH 6,5 ISLA 4-1 LODI s.v. SIQUEIRA 5,5 DI NATALE 7+3 FLORO FLORES 6+1 PEPE 5 SANCHEZ 5

Ancelotti, storico "double"
Al Chelsea anche la FA Cup



Dopo la Premier League, i Blues conquistano anche la Coppa d'Inghilterra. Impresa inedita per il club di Stamford Bridge. A Wembley, il Portsmouth si arrende alla punizione di Drogba, che determina l'1-0 al 14' della ripresa. Due rigori sbagliati: Boateng e Lampard

MILANO, 15 maggio 2010 - Il sesto palo è quello buono. Perché fa carambolare il pallone alle spalle di James, invece di respingerlo fuori dalla porta, come era accaduto nelle precedenti occasioni. Il sesto palo permette a Drogba di segnare il suo sesto gol a Wembley. Consente ad Ashley Cole di alzare la sua sesta Coppa d’Inghilterra, unico a riuscire nell’impresa. E lancia il Chelsea verso la conquista della sesta FA Cup nella storia del club. Insomma, è il 6 il numero fortunato nel sabato di Londra: il Portsmouth, aggrappato alla partita fino alla fine, si deve arrendere. Così, “re Carlo” Ancelotti può festeggiare l’accoppiata campionato-coppa, a cui va aggiunto il Community Shield portato a casa l’estate scorsa. Sempre più “more than Special”, se è vero che nemmeno José Mourinho era riuscito a fare altrettanto nel suo primo anno a Stamford Bridge. Per la verità, al Chelsea questo “double” non era mai riuscito in assoluto.
(da gazzetta.it)

Il Bayern anticipa l'Inter
Vince in coppa, fa doppietta



I bavaresi - avversari dei nerazzurri nella finale di Champions del 22 maggio - dopo il trionfo in Bundesliga conquistano anche la Coppa di Germania battendo il Werder Brema 4-0: gol su rigore di Robben, poi nella ripresa arrotondano il risultato Olic, Ribery e Schweinsteiger

GERMANIA, 15 maggio 2010 - Il Bayern Monaco anticipa l'Inter. Nel senso che i bavaresi - avversari dei nerazzurri nella finale di Champions League del 22 maggio a Madrid - fanno doppietta: dopo il trionfo in Bundesliga arriva il successo in Coppa di Germania, con un rotondo 4-0 sul Werder Brema. È la sesta "doppietta" dal 2000. Ora la palla passa all'Inter, che domani proverà ad eguagliare i tedeschi, facendo il percorso inverso: la Coppa Italia è già in bacheca, a Siena cerca lo scudetto.
(da gazzetta.it)

sabato 15 maggio 2010

Calciopoli, Moggi replica a Rossi:
«Ha davvero una bella faccia tosta»



Rossi aveva detto di non essere stato lui a decidere lo scudetto 2006. Moggi: «Farebbe meglio a stare zitto»

MILANO (14 maggio) - «Dopo essere stato smentito dal Presidente Federale Sandulli che dichiarò: “fu una forzatura di Guido Rossi l'assegnazione dello scudetto all'Inter”, dai tre saggi Aigner, Coccia e Pardolesi, i quali hanno ribadito che era meglio non assegnarlo, ora ci vuole proprio una bella faccia tosta a fare certe dichiarazioni».

Così Luciano Moggi che replica alle dichiarazioni fatte ieri dall'ex Commissario della Figc, professor Guido Rossi, che aveva spiegato di non essere stato lui a decidere l'assegnazione del titolo revocato alla Juventus e assegnato all'Inter. «Guido Rossi piuttosto ci dica cosa sa della Telecom e dei pedinamenti e le intercettazioni ai danni di calciatori, arbitri, società (Juventus), della Figc. Ci dica come si sarebbe comportato, se le telefonate occultate uscite ora, fossero emerse nel 2006. Ma forse sarebbe meglio che fosse lui a tacere, anche perchè ora, contrariamente a quello che dice e che ha fatto, lo scudetto tornerà al posto suo, per bontà degli onesti».
(da http://www.ilmessaggero.it)

Lecce, nuovo rinvio
Festeggia il Cesena



Doveva essere la serata della festa dei giallorossi, ai quali bastava un pareggio per la promozione matematica in serie A. Invece al gol leccese di Munari in avvio di gara risponde nella ripresa una doppietta di Malonga, che approfitta di tre minuti di follia degli uomini di De Canio. A fine recupero rigore negato ai pugliesi

LECCE, 14 maggio 2010 - Bastava un punto per raggiungere aritmeticamente la serie A. Il Lecce ha sognato a lungo di conquistarne tre mantenendo sino a dieci minuti dalla fine il vantaggio realizzato con un gol di Munari dopo appena sette minuti di gioco. Ma nell’ultimo quarto d’ora Malonga è stato devastante, segnando due reti nell’arco di tre minuti. L’assalto finale del Lecce non porta al pareggio e c’è anche la recriminazione per almeno un rigore non concesso in pieno recupero per evidente e volontario fallo di mano del difensore cesenate Volta.
(da gazzetta.it)

Puntata di Report sullo spionaggio Pirelli-Telecom

Cipriani sui dossier Vieri e De Santis
http://www.youtube.com/watch?v=99BtBnQjlS4



Tronchetti non conosce Cipriani ma paga personalmente le fatture!
http://www.youtube.com/watch?v=lY_0ro8aQI0


La puntata completa:
http://www.youtube.com/view_play_list?p=F4223E23DFE7FB33

E, a proposito di spionaggio telecom, nei giorni scorsi il giornalista Davide Giacalone, uno dei dossierati, ci ha rilasciato una lunga intervista:

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=788

Calciopoli, richieste difesa e accusa.

Prima parte

A distanza di due anni ho avuto il piacere di intervistare nuovamente Davide Giacalone, attualmente firma di Libero e collaboratore con l'emittente radiofonica nazionale RTL 102.5 dove ogni mattina, dal lunedì alla domenica, alle 7:10 circa durante la rassegna stampa contenuta nel programma Non stop news, commenta una notizia apparsa sulle prime pagine dei quotidiani nazionali.
A seguito degli avvenimenti che in questo breve periodo hanno caratterizzato la vita collettiva, politica e, nello specifico, sportiva, Giacalone ha cercato di tracciare, attraverso le domande che gli sono state poste, il profilo di un Paese che vive ancora l'agonia dell'ultimo ventennio; un Paese che ha trascinato con se una vita pubblica non certo più sana e morale di allora.
Calciopoli, giustizia e vari aspetti del modo di fare giornalismo in Italia gli argomenti trattati.
Ora le parole di un uomo, prima che di un giornalista, che ha fatto del garantismo vero una ragione di vita, e che crede ancora sia possibile rimediare e rimettere il treno sui giusti binari, se solo lo si volesse.



A distanza di anni abbiamo avuto modo di constatare che le indagini svolte dai Carabinieri si sono poggiate in più di una circostanza sulle cronache apparse sui quotidiani; non a caso il colonnello Attilio Auricchio, responsabile dell'attività investigativa, nell'udienza del 16 marzo ha testualmente dichiarato: "Se abbiamo fatto riferimento a rigori ingiusti o gol in fuorigioco, lo abbiamo dedotto dalle cronache dei giornali". Cos'ha da dirci in merito?

E’ una delle conseguenze deformi di un principio apparentemente corretto, ma nella realtà deviante: l’obbligatorietà dell’azione penale. La legge impone al magistrato di procedere ogni volta che gli giunge una notizia di reato, ma l’indicazione è così generica che, da una parte, ciascuno segue le inchieste che crede, e, dall’altra, si può anche andarsele a cercare, le inchieste.
Nella pratica, insomma, l’effetto s’è capovolto: non è più tutti uguali davanti alla legge, ma ciascun magistrato con eguale potere di scegliere.

Nell'estate del 2006 l'intero Paese fu informato che nel mondo del calcio l'ex dirigenza juventina intratteneva rapporti di abitualità con i designatori arbitrali. Il Pubblico Ministero, Giuseppe Narducci, fugando qualunque dubbio su eventuali altri contatti dichiarò: ”Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti e altri tesserati". Oggi, e dopo le ultime intercettazioni rese pubbliche, scopriamo l'esatto contrario. Che opinione si è fatto?

Anche questo è un altro frutto del progressivo imbarbarimento del nostro diritto. Per due ragioni. La prima: visto che le sentenze, quando arrivano, giungono con lustri di ritardo, la fonte di verità diventa l’indagine, nel corso della quale non solo l’imputato non ha alcuna garanzia, ma lo stesso magistrato, se non è prevenuto già di suo, è in balia delle informazioni che gli portano.
La seconda: anziché tacere, consapevoli della delicatezza di quel momento e degli interessi, individuali e sociali, che possono essere ingiustamente e permanentemente danneggiati, molti magistrati s’abbandonano ad un protagonismo ciarliero, inutilmente ripreso e condannato dalle più alte cariche dello Stato.
Questo in generale. Nello specifico, confesso di non conoscere quella dichiarazione, ma se voi la riportate correttamente ne deriverebbe una sorta di follia giudiziaria, tendente non ad affermare quel che esiste ma a stabilire quel che non esiste. Operazione impossibile in via logica, priva di qualsiasi ragionevole accertamento.


Gli inquirenti hanno più volte sostenuto che i sorteggi arbitrali erano truccati, pilotati dalla famosa "cupola" a seconda dei propri interessi. A seguito di una sentenza della Corte d'Appello del Tribunale di Roma (datata settembre 2007), abbiamo avuto modo di apprendere che le designazioni arbitrali, invece, venivano svolte alla piena luce del sole, con la presenza di giornalisti, designatori e soprattutto di un notaio, predisposto al controllo della regolarità delle stesse. A nessuno, però, è interessato ascoltare la testimonianza di un pubblico ufficiale. Dimenticanze o cos'altro?

Nel corso di un’inchiesta, quindi poi di un processo, non esistono “dimenticanze”. Semmai omissioni. Ricordo che la legge impone al pubblico ministero di indagare anche a favore dell’accusato. Mentre durante il processo, naturalmente, saranno gli avvocati difensori a tutelare i suoi interessi.


La sua posizione sulla pubblicazione integrale delle intercettazioni telefoniche, rilevanti per le indagini o meno, è abbastanza chiara. Crede che ci sia la possibilità di porre un qualche freno a questo andazzo che alcuni definiscono una vera e propria barbarie? E se sì, come?

Sì, lo credo, e non penso affatto che consista nella punizione dei giornalisti (che meriterebbero d’essere puniti, eccome, dato il tradizionale asservimento alle veline di procura).
Le intercettazioni, da cui può dipendere anche la nostra sicurezza, dovrebbero essere uno strumento d’indagine, mai una prova. Dovrebbe gestirle la polizia giudiziaria, non la magistratura. Non dovrebbero mai entrare nelle carte del processo, quindi mai, dico mai, diventare pubbliche.
E’ semplice: se dico al telefono di avere nascosto la refurtiva in un tale posto chi mi ascolta va e controlla, se trova quel che cerca ha la prova per arrestarmi e condannarmi, senza far cenno all’intercettazione, se non lo trova vuol dire che stavo straparlando, mi stavo vantando, o stavo prendendo in giro, che non sono reati. Quindi l’intercettazione si butta. Immaginate questo esempio nel caso di una bomba e traetene le dovute conseguenze.


Dalle parole del direttore generale della Figc Antonello Valentini, abbiamo appreso che la Federazione Italiana Giuoco Calcio non ha le intercettazioni di Calciopoli, né quelle di nuova generazione, né quelle vecchie; quelle, tanto per chiarirci, utilizzate per condannare la Juventus nel primo filone di Calciopoli. Lei trova similitudini con l'aspetto politico del Paese?

Come ho appena sostenuto, le intercettazioni non dovrebbe averle mai nessuno, anche per evitare che ci sia la tentazione d’utilizzarle per danneggiare gli avversari, anziché per condannare i colpevoli. Cosa che, nella nostra vita politica, accade sovente. Rendendola incivile.


L'ex amministratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo, è stato giudicato colpevole in primo grado di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, nel procedimento del rito abbreviato scelto dalla difesa dell'ex dirigente juventino. Nella deposizione della sentenza abbiamo avuto modo di leggere questo passaggio: "...a più riprese i difensori hanno ritenuto di evidenziare i limiti di tali indagini e dei loro risultati... Tali critiche, pertinenti e in astratto ragionevoli, eludono, tuttavia, il problema principale di questo e di molti processi di caratteristiche analoghe, costituito dalla notevole difficoltà dell’accertamento di fatti che presentano peculiarità ostiche al lavoro di chi vuole comprenderli prima di giudicarli... D'altra parte occorre segnalare come questo processo... si caratterizza largamente per essere un processo indiziario..."
Dopo aver letto di "notevole difficoltà nell'accertamento dei fatti" e "questo procedimento si caratterizza per essere un processo indiziario", dobbiamo avere timore, vista la condanna a Giraudo, della giustizia in Italia?


La legge dice che la sentenza di colpevolezza è pronunciata se quella è dimostrata al di là di ogni ragionevole dubbio. Se, come riportate, dei giudici hanno scritto quella roba, vorrà dire che il grado di giudizio successivo cancellerà la sentenza, per manifesta illogicità delle motivazioni.
In generale, anche qui, si deve segnalare il crescere, in Italia, di una letteratura prolissa e inconcludente, che tradisce il concetto stesso di “motivazione”.
La Costituzione dice che le sentenze devono essere motivate, nel senso che il giudice deve scrivere perché condanna o perché assolve. Invece leggiamo centinaia di pagine in cui si argomenta sul perché l’imputato e colpevole, pur in assenza di prove decisive, oppure di quanto lo sia anche nel caso dell’assoluzione. L’assurdo è che dalla sentenza ti puoi difendere, mentre dalle sue motivazioni no.


All'interno dell'aula 216 del Tribunale di Napoli, il presidente Teresa Casoria dichiarò un anno fa queste parole: "In questa sezione abbiamo anche processi più seri da portare avanti, nel senso che abbiamo pendenti casi con gente agli arresti…". Per questa considerazione fu presentata dalla Procura un’istanza di ricusazione, rigettata dalla settima sezione della Corte di Appello di Napoli, e il settimanale l'Espresso, a firma di Alessandro Gilioli, tracciò come pressappochista e inadatto il profilo della Casoria. Si può dedurre che a Napoli, come nel resto d'Italia, il "problema serio" debba rimanere Calciopoli?

No, il fatto è che il giudice non deve esprimere mai alcun giudizio, prima della sentenza. Di nessun tipo. Ed è giusto.
Ma vale la pena ricordare che il principio in questo caso esposto (la precedenza ai processi con detenuti) è regolarmente fatto valere, ma nella fissazione del calendario. Mentre la procura di Torino lo ha addirittura codificato in una raccomandazione ai pm, cui è stato suggerito di lasciar perdere i fascicoli destinati a prescrizione. Come si vede, appunto, nella pratica è violato (qualche volta giustamente) il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale.

E' notizia recente che l'Italia continua, in seno alla libertà di stampa, a rimanere pessima rappresentante dell'Europa, classificandosi dietro a paesi come Sudafrica e Tonga.
Visto lo scempio dell'informazione in materia economica, politica, e sportiva, sembra che oggi, a decenni di distanza, la maggioranza dei Direttori di testate radio-televisive e della carta stampata, abbiano come Decalogo di riferimento quello dettato da tale Joseph Goebbels, Ministro della propaganda del Terzo Reich: "Calunnia, calunnia, alla fine qualcosa resterà!" Qual è il suo punto di vista a riguardo?


In Italia non manca la libertà di stampa, manca la dignità di chi parla e scrive.


Davide Giacalone

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=791

L’aggravante della faziosità e del partito preso.

Seconda parte

Concorderà che le notizie sono "informazioni nuove". Che cosa prova quando sente suoi colleghi che ancora si ostinano a cercare il consenso e a spacciare per informazione argomenti che anche al bar dello sport sono considerati di seconda o terza mano?

Ci sono “notizie” vecchie e risapute che, di tanto in tanto, riemergono come nuove, presentate magari come scandalo inedito. In qualche caso c’è l’attenuante dell’ignoranza, in molti altri l’aggravante della faziosità e del partito preso.

Per quello che quotidianamente i media riportano sull’argomento Calciopoli, Lei crede che oggi l’interesse sia quello di cercare la verità?

La “verità” è materia sfuggente, che non deve essere chiesta a giornalisti e commentatori che, se onesti, possono, al più, esporre quel che sanno e quel che pensano. Esiste, però, la “verità processuale”, che attendiamo dalla giustizia. Solo che ce la fanno attendere così a lungo che, nel frattempo, se non siamo defunti, ci siamo dimenticati la domanda.

La Stampa è di proprietà Fiat, Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport sono facenti parte del gruppo Rcs-MediaGroup, nel cui azionariato è presente con una quota pari al 10,4% la Giovanni Agnelli & C. S.A.p.A., e nel cui CDA sono presenti, tra gli altri, John P. Elkann e Franzo Grande Stevens. Non è singolare che i primi attacchi alla Juventus siano giunti proprio da questi organi di stampa?

E’ stata formulata l’ipotesi che si sia trattato di un regolamento di conti interno a quel gruppo. Non ne ho idea, non lo so. La mancanza di editori puri, purtroppo, è uno dei sintomi della stortura italiana.

Quando l'Avvocato Gabetti fu investito dallo scandalo equity swap, John Elkann dichiarò "inopportuno" prendere provvedimenti, dichiarando fiducia ed attendendo gli esiti dell'inchiesta. Quando la vicenda Margherita relativa all'eredità Agnelli finì sotto l'attenzione mediatica, John Elkann dichiarò "inopportuno" parlarne sui giornali e infangare la memoria del nonno. Quando però i giornali, dossierando illegalmente e pubblicando le intercettazioni telefoniche su Moggi violando il segreto istruttorio, fecero scoppiare lo scandalo calciopoli, John Elkann dichiarò "opportuno" che si valutasse nelle giuste sedi, ma nel frattempo scaricò l'ex dirigenza juventina senza attendere gli esiti dell'inchiesta.
Ritiene che questo le dia l'"opportunità" di fare qualche riflessione in merito?


Ciascuno reputa opportuno o inopportuno quello che gli pare. E’ la distanza temporale fra l’accusa e la sentenza che genera mostri. In un caso come nell’altro.

Riguardo a Calciopoli molti (anche all'interno della nostra Associazione) hanno suggerito chiavi di lettura differenti riguardo alla sua genesi: l'Inter, Telecom, i partiti di sinistra, i partiti di destra, i giornali, il sentimento popolare. I più attenti, però, hanno spostato l'attenzione sulla faida interna alla famiglia Agnelli. Il 17 luglio 2006, a seguito della sentenza della Corte d'Appello Federale, l'Avv. Zaccone (legale della Juventus) dichiarò: "I tifosi possono dire e pensare ciò che vogliono, io rispondo ai miei clienti, che sono pienamente soddisfatti del mio lavoro". C'è da pensare male se si crede che la proprietà fu parte attiva dell'"assassinio" della Juventus?

Ho già detto di avere sentito questo genere di tesi, ma non ho alcun elemento per formulare ipotesi non orecchiate.

Un paio d'anni fa dichiarò che l'inchiesta Telecom, per legge, sarebbe dovuta essere già chiusa, e che per riparlarne avrebbe aspettato la fine del procedimento. Sono passati sette anni e il procedimento è ancora aperto, con i tempi ragionevolmente brevi che sono andati a farsi benedire; la giustizia italiana uscirà masi da questa situazione stagnante?

Non senza riforme profonde, che siano fatte senza stare a sentire gli egoismi corporativi e le cecità giustizialiste. Anche quell’inchiesta dimostra che l’inaccettabile inciviltà della giustizia italiana è una gran pacchia per i colpevoli.

Marco Tronchetti Provera, ai soci minori che puntavano il dito contro i giornali critici contro il gruppo, ha di recente dichiarato: "Non esistono e non sono mai esistite intercettazioni, ma sui giornali ci sono logiche e interessi". Lei su cosa punta il dito?

Lo disse anche Guido Rossi: sfido chiunque a dire che ci sono state intercettazioni, se lo farà lo denunceremo. Io lo scrissi: il mio computer è stato intercettato, i miei documenti portati via per il tramite del cavo telefonico. Non ho avuto notizie di denunce a mio carico. Ed è l’unico caso in cui non me ne rallegro.

Al termine della sua lunga testimonianza nell'ambito del procedimento sui dossier illeciti, Marco Tronchetti Provera ha parlato, tra l'altro, dell'incursione della struttura interna di Telecom a Rcs per dire che, se fosse stato avvisato per tempo di tutti i sospetti che circolavano avrebbe potuto agire molto tempo prima. Nello stesso tempo, però, afferma che Giuliano Tavaroli, capo della security, prima in Pirelli poi in Telecom, gli aveva parlato del misterioso Oak Fund, che gestiva quattrini riconducibili a D’Alema. Lui, Tronchetti Provera, dice di avere dato una risposta ineccepibile: si rivolga alla procura della Repubblica. In entrambi i casi non trova il solito pressapochismo?

No, guardi, il dottor Marco Tronchetti Provera non è mai stato neanche indagato, sicché sarebbe singolare fargli un processo a mezzo stampa, visto che neanche la procura ha formulato ipotesi d’accusa. Si deve distinguere il giudizio sull’operato manageriale da quello penale, che in questo caso neanche esiste. E si deve attendere, perché una volta chiuse (ingloriosamente e tardivamente) le carte processuali nessuno vieta che si lavori ad un racconto meno approssimativo di tutta la storia. Anche quella non scritta.

Una multinazionale italiana è stata scalata e spolpata; il frutto della scorribanda è andato all’estero, per la semplice ragione che gli scalatori erano esteri; lo scandalo evidente è stato occultato, ma, in compenso, ne sono stati inventati di ridicoli; Tronchetti Provera comprò Telecom all’estero, e la fece tornare italiana, non riuscendo, però, a tenerla in equilibrio, quindi ulteriormente provvedendo a impoverirla; la società, creata con i soldi degli italiani, è oggi ridotta in macerie; per giunta, i suoi soldi sono serviti anche a pagare un gruppo di voraci spioni; con la ciliegina sulla torta: il processo relativo finirà in burletta.
I cittadini italiani, però, si fomentano per una telefonata, per una millanteria o per qualche malafemmina, nel mentre la ricchezza fugge sotto al naso degli scemi (tanti) e dei conniventi (selezionati). Questo Paese tornerà mai ad avere il senso dell'educazione civica?


Con la giustizia in queste condizioni, non sarà facile.

Calciopoli, a prescindere dall'esito finale, rimarrà un pagina nera della storia italiana; sia per come si sono svolte le indagini sia per come è stato presentato all'opinione pubblica. Di frodi sportive, ad oggi, non ne abbiamo potuto constatare l'esistenza, mentre è risultato evidente un fare, da parte di tutti, poco conforme con i principi dello sport; in soldoni: si è condannato il peccato e non il reato. Lei che ne pensa?

Per l’inchiesta specifica occorre attendere la fine, la sentenza inappellabile. A quel punto sarà possibile trarre un bilancio giudiziario. Dal punto di vista della vita collettiva è già fallimentare, perché gli effetti dell’accusa, fondata o infondata che sia, hanno largamente preceduto la sentenza. E non è il solo caso, naturalmente.

Il 17 febbraio del 1992 cambiò radicalmente la storia del nostro Paese, e con essa anche l'opinione pubblica, trascinata a giudicare dal potere dei media. Come lo vede il futuro?

Viviamo ancora l’agonia di quei tempi, con una vita pubblica che sfido chiunque a considerare più sana e morale. Molti accusati di allora si sono dimostrati innocenti, ma dopo avere subito il linciaggio. La giustizia, del resto, è ulteriormente peggiorata. E’ un quadro fosco, lo so, ma so anche che rimediare e rimettere il treno sui giusti binari non sarebbe difficile, se solo lo si volesse.