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mercoledì 27 luglio 2011

BLUFF CALCIOPOLI: LE TELEFONATE DELL'INTER ERANO STATE SEGNALATE!

Le telefonate dell’Inter
erano state segnalate!



I Carabinieri: carte di rilevanza assoluta. Ma non arrivarono ai pm. Il tecnico Penta: «Certe chiamate di Facchetti furono sottolineate come quelle di Moggi, poi...». E il vincolo di esclusività Juve?


TORINO, 27 luglio - Per i Carabinieri le telefonate di Facchetti e di Moratti erano rilevanti alme­no quanto quelle di Luciano Moggi. E quelle stesse telefo­nate le avevano segnalate. Fos­se stato per chi era all’ascolto dei cellulari intercettati, l’in­chiesta di Calciopoli avrebbe avuto uno sviluppo piuttosto diverso. Poi però alcune telefo­nate, rilevanti o rilevantissime, sono sparite, altre no. E Calcio­poli è diventata la tomba di Luciano Moggi e della Juven­tus, oltre che di altre persone scaraventate all’inferno dalla giustizia sportiva senza la pos­sibilità concreta di difendersi. Oggi, grazie al lavoro del pool difensivo di Luciano Moggi che a Napoli sta riscrivendo la sto­ria di Calciopoli con tutti i pez­zi che mancavano nel 2006, sappiano come sono scompar­se e perché non sarebbero do­vute scomparire. Grazie agli stessi documenti di quella fa­migerata indagine, spulciati da Nicola Penta, fondamenta­le consulente dei legali di Mog­gi, abbiamo la prova di come l’inchiesta di Calciopoli fonda­ta sulle intercettazioni telefo­niche sia stata indirizzata in un’unica direzione.

IL CATALOGO - Perché quello che ha trovato Penta sono i fi­le con cui le telefonate intercet­tate venivano per così dire “ca­talogate” da chi per primo le ascoltava, ovvero i marescialli dei Carabinieri della Caserma di via Inselci a Roma, il cuore di quell’indagine. «Lì molte in­tercettazioni sono state regi­strate. Prima irregolarità, per­ché secondo la legge le inter­cettazioni vanno fatte solo in Procura e non in una caserma dei Carabinieri», spiega lo stes­so Penta. «Ed è lì che i mare­scialli dell’Arma erano all’a­scolto. In questi casi, durante l’indagine, si ascoltano gli in­tercettati principali “in diret­ta”, mentre gli altri (nel caso di Calciopoli gli intercettati era­no 10) si registrano e si ascol­tano poi. Sia nell’uno che nel­l’altro caso, il maresciallo al termine della telefonate deve redigere un brogliaccio, ovvero un breve riassunto della stes­sa, e poi deve classificare la te­lefonata secondo un grado di “rilevanza”. Il metodo è sem­plice e intuitivo. Si usa una specie di semaforo: la telefona­ta non rilevante non è contras­segnata in alcun modo, quella poco rilevante con un baffo ver­de, quella rilevante con due baffi gialli e quella rilevantissi­ma con tre baffi rossi».
(da tuttosport.com)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ricordiamo come sono andate le cose x gli inter..DETTI;Siluro lanciato sulle indagini di Farsopoli - In attesa di scoprire se alla fine sarà "bomba o non bomba", arriva un ulteriore siluro per chi ha condotto le indagini di Farsopoli, grazie ad uno scoop esclusivo di Tuttosport. Sulla prima pagina oggi in edicola campeggia con grande evidenza il titolo "Bluff calciopoli. Ecco i documenti" ed all'interno gli articoli del dossier sono corredati da foto di documenti che dimostrano quanto Penta e l'avvocato Prioreschi rivelano a Guido Vaciago ed Alvaro Moretti. Un numero di Tuttosport da leggere, senza dubbio. Sono fornite le prove che i carabinieri che ascoltavano in presa diretta le intercettazioni avevano attribuito un'importanza alle telefonate di Facchetti soprattutto, ma anche a quelle di Moratti, decisamente diversa dal "non utile" con il quale sono state poi bollate da Auricchio. Penta ha scoperto il "catalogo", un file sul quale chi ascoltava l'intercettazione aggiungeva al brogliaccio, che indicava numero progressivo e dati della telefonata, anche il grado di rilevanza, come segnalazione primaria per chi doveva ascoltarle e valutarle in seguito. Tre gradi di rilevanza indicati, come fosse un semaforo, da un baffo verde per quelle di importanza "lieve", due baffi gialli per quelle "importanti" e tre baffi rossi per quelle valutate di importanza "grave". Bene, ci sono telefonate di Facchetti, come quella Facchetti-Bergamo del 5-4-4 "Diglielo a Bertini che è determinante domani", che sono evidenziate come "gravi", mentre, per esempio, la telefonata Moratti-Bergamo del 10 gennaio nella quale si parla di Gabriele, è segnalata da chi l'aveva ascoltata come "importante". Telefonate valutate dai marescialli all'ascolto alla stregua di quelle di Moggi, comparando i brogliacci, ma non trascritte e, siamo indotti a credere alla luce delle rivelazioni dell'ex pm Beatrice, non portate a conoscenza dei pm. Esaminando le valutazioni dei carabinieri che ascoltavano si può tranquillamente dire che loro non avevano ristretto la cerchia dando così modo di presentare i dialoghi degli attuali imputati come un "rapporto esclusivo", alla base dell'imputazione di associazione a delinquere. Nicola Penta, prove alla mano, evidenzia "Certe chiamate di Facchetti furono sottolineate come quelle di Moggi", ma anche quella dove Campedelli chiede "Un arbitro buono" è segnalata con doppio baffo giallo. E Campedelli è un altro nome fatto da Narducci nell'incipit più famoso degli ultimi anni, "Piaccia o non piaccia non ci sono telefonate...". Rilevante anche il fatto che ben quattro telefonate, che erano a discolpa di Moggi per il presunto "sequestro" di Paparesta, vennero segnalate come "importanti" da chi le ascoltò, ma ignorate da chi confezionò le informative per i pm. L'avvocato Prioreschi nell'intervista su Tuttosport dichiara: "Fatti inquietanti. Chiederò che si apra una indagine e si verifichi se ci sono stati reati. L'inchiesta vera su Calciopoli la sta facendo la difesa di Moggi. Questo è un altro macigno sullo scudetto 2006". Analizzeremo ulteriormente questo nuovo caso in successivi articoli.